28/11/2014: E’ disponibile il rapporto finale del progetto. Clicca qui per leggerlo
Con Decreto Dirigenziale n. 6136 del 17 dicembre 2012 la Regione Toscana ha finanziato Avvocatura per i Diritti LGBTI per la realizzazione del progetto “Omofobia, transfobia e Bullismo”, da realizzarzi attraverso interventi informativi nelle scuole di II grado del territorio toscano sul tema del bullismo omotransfobico.
Sinossi del progetto:
Questo progetto è realizzato mettendo in comune le specifiche competenze ed esperienze maturate da una rete di Associazioni che si occupano di formazione, sensibilizzazione e tutela con riferimento alle persone omosessuali, bisessuali, trans e intersessessuate, sul territorio della Regione Toscana.
Le attività svolte da tali Associazioni hanno messo in luce il bisogno e la richiesta di formazione da parte degli studenti, degli insegnanti e, più in generale, delle famiglie sulle problematiche relative ai fenomeni discriminatori e alla violenza motivati dall’orientamento sessuale, dall’identità e dall’espressione di genere.
Le forme di discriminazione, diretta o indiretta, e di violenza, verbale, psicologica o fisica, che le persone LGBTI sperimentano nella loro vita, fin da piccoli e spesso all’interno della scuola, scaturiscono da pregiudizi e da stereotipi che influenzano la relazione con l’altro, con il contesto e con la società.
I casi di violenza omofobica e transfobica sono molto numerosi e in continuo aumento, come emerge dalla crescita del numero delle denunce; tuttavia essi rappresentano solo una percentuale limitata rispetto alla totalità dei casi, come dimostra il censimento realizzato annualmente da Arcigay e le testimonianze dirette raccolte dalle Associazioni.
In tale contesto, sono necessari interventi tesi a prevenire e a contrastare gli episodi di discriminazione e di violenza, favorendo un cambiamento culturale e sociale che porti al riconoscimento dell’importanza e del valore delle differenze. Tale cambiamento va provocato stimolando una riflessione sulle ragioni e i meccanismi che sorreggono pregiudizi e stereotipi.
L’orientamento sessuale, l’identità o l’espressione di genere, sono componenti fondamentali della identità personale di ogni individuo. E’ indispensabile impedire che a motivo di esse una persona possa essere pregiudicata nella sua dignità, sicurezza, possibilità di uno sviluppo sereno ed equilibrato, garanzia della intangibilità dei suoi diritti come cittadino.
A ragione della rilevanza dell’ambito educativo e formativo, questo progetto si rivolge alle scuole, luoghi nei quali si realizza il processo di formazione dei ragazzi e delle ragazze e nel quale, tuttavia, si riscontrano numerosi atti di omo-trans-bullismo e di violenza.
Per tale ragione, gli insegnanti sono chiamati a svolgere una quotidiana azione preziosa e importante nella direzione della prevenzione e del contrasto di tutte le forme di discriminazione e di violenza. La collaborazione tra istituzioni scolastiche e Associazioni, con la finalità di promuovere la conoscenza e l’inclusione delle diversità, è prioritaria. Essa richiede l’aggiornamento dei docenti e la sensibilizzazione delle famiglie, che supportano il processo educativo scolastico. Ad essi le Associazioni possono offrire, nello specifico ambito del loro impegno sociale, risorse e strumenti adeguati e il loro patrimonio di esperienze.
Il confronto diretto degli studenti e delle studentesse con le Associazioni rappresenta un momento fondamentale di supporto agli interventi degli insegnanti nel progetto educativo, cognitivo e emotivo.
Nella scuola, il fenomeno della discriminazione e della violenza nei confronti di chi è portatore di una differenza, è legato a dinamiche di gruppo. Si tratta di un processo di socializzazione ben noto e complesso, la cui comprensione richiede competenze specifiche che la rete delle Associazioni e dei loro esperti sono in grado di fornire, nei suoi aspetti teorici ei pratici.
Sensibilizzare ed educare al valore delle differenze significa fornire strumenti culturali che favoriscano il pensiero critico e la destrutturazione del pregiudizio. In quest’ottica la collaborazione con insegnanti e famiglie è fondamentale per creare il necessario raccordo e la continuità educativa fra contesto familiare e scolastico.
Educare al rispetto delle differenze presuppone il superamento della diffidenza o della paura verso ciò che non si conosce o non si comprende. La difficoltà di contrastare la discriminazione a volte deriva dal fatto che spesso uno stesso soggetto raccoglie in sé più fattori percepiti come “diversità” (condizioni personali, etnia, genere, disabilità, appartenenza religiosa etc.) che la possono rendere vulnerabile da più punti di vista.
Superare le barriere dell’omofobia e della transfobia consente di realizzare un obiettivo che non è limitato al miglioramento delle condizioni di vita delle persone LGBTI, ma offre un contributo rilevante all’eliminazione di ogni forma di discriminazione e alla costruzione di un contesto sociale in grado di valorizzare il positivo e le peculiarità di ogni individuo.
Associazioni partecipanti:
Obiettivi specifici:
Rispetto alle finalità appena esposte, occorre nuovamente sottolineare che la scuola è il principale luogo di formazione, nel quale bambini, ragazzi e adolescenti trascorrono la maggior parte del loro tempo almeno fino ai 16 anni di età.
Il contesto scolastico rappresenta l’ambito prioritario della promozione della cultura delle differenze attraverso iniziative volte alla sensibilizzazione e al contrasto della violenza perpetrata contro persone gay, lesbiche, bisessuali, transgender, queer, intersessuate e contro tutti coloro che non aderiscono agli stereotipi del genere di nascita. Il progetto agisce in una duplice direzione: in un’ottica di prevenzione, coinvolgendo i giovani studenti, e coinvolgendo anche le famiglie e i docenti, per contrastare stereotipi, pregiudizi e intolleranza.
Le associazioni realizzeranno più interventi rivolti a scolari, docenti, genitori, coinvolgendo oltre 40 istituti scolastici distribuiti sull’intero territorio regionale.
Gli interventi riguarderanno i seguenti ambiti:
– alfabetizzazione relativamente all’orientamento sessuale, aell’identità e all’espressione di genere;
– bullismo omo-transfobico e dinamiche psico-sociali a esso collegate;
– violenza e intolleranza di genere nell’ambito dei fenomeni discriminatori fondati sull’espressione di genere e sull’orientamento sessuale percepito;
Gli obiettivi sono sia cognitivi: conoscenza e comprensione del fenomeno e delle sue specifiche manifestazioni e articolazioni, conoscenza degli strumenti disponibili per la prevenzione, il contrasto e la repressione, acquisizione delle informazioni necessarie per lo sviluppo autonomo di progetti formativi; sia educativi e formativi: empowerment, sviluppo delle risorse individuali e dell’autostima, sviluppo della conoscenza di sé e delle capacità individuali.
Metodologia:
L’approccio scelto implica che nella realizzazione degli interventi si terrà conto dei seguenti punti:
a. tutti gli interventi saranno progettati e realizzati congiuntamente da almeno due o tre partner;
b. verranno utilizzate linee metodologiche condivise e materiali didattici già sperimentati o, all’occorrenza, specificamente elaborati per il presente progetto;
c. le attività saranno costantemente osservate e valutate sotto i profili della coerenza metodologica e dell’efficacia didattica.
Gli interventi nelle scuole saranno organizzati secondo un’impostazione funzionale agli obiettivi progettuali. Si preventivano interventi presso ciascuna scuola che potranno variare dalle 4 alle 10 ore, coinvolgendo, con interventi separati, studenti, insegnanti/docenti, genitori/famiglie.
Si prevede che in ogni istituto coinvolto gli interventi siano organizzati nel seguente modo:
– un modulo dedicato agli studenti in cui verranno utilizzate varie metodologie didattiche, personalizzate rispetto al gruppo-target ovvero all’età, al contesto socio-culturale del territorio rispetto ai temi affrontati, ai pregressi formativi sui temi oggetto dell’attività, ecc. All’uopo potranno essere realizzate attività laboratoriali, ludico-espressive, discussioni guidate, testimonianze, role playing, ecc. con una partecipazione di 30 studenti per volta;
– un modulo rivolto agli insegnanti dell’istituto scolastico;
– un modulo informativo e di sensibilizzazione rivolto ai genitori e agli altri adulti di riferimento delle famiglie degli studenti.
Per aumentare l’efficacia degli interventi verrà effettuata, propedeuticamente alla realizzazione degli interventi, una progettazione didattica di dettaglio degli stessi direttamente con le scuole, sia rispetto alle dimensioni organizzative (logistica, numero di partecipanti, orari e tempistica) che alla selezione degli ambiti (discriminazione/violenza) che necessitano di un particolare approfondimento o rispetto ai quali l’intervento si collega a una programmazione educativa pre-esistente a livello di istituto.