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Giornata mondiale dell’orgoglio bisessuale

23 Settembre 2016

In occasione del 23 settembre giornata mondiale dell’orgoglio bisessuale, Avvocatura per i Diritti LGBTI- Rete Lenford pubblica il seguente articolo giuridico relativo a una decisione della Corte Federale d’appello del Settimo Circuito degli Stati uniti d’America, relativa alla richiesta di asilo di una persona bisessuale.

L’autodichiarazione in atti formali di un orientamento sessuale causa di persecuzione nello stato di origine deve essere attentamente considerata dalle autorità che decidano sulla richiesta di asilo.

La controversia tratta di un cittadino giamaicano residente negli Stati Uniti dal 1999. Il ricorrente si era sposato e aveva avuto una figlia da una cittadina americana, così ricevendo un permesso di soggiorno permanente, revocato per la mancata presentazione della coppia, che l’anno dopo avrebbe divorziato, a una richiesta di chiarimenti presso il servizio immigrazione. Nel 2004, anno del divorzio, il ricorrente era stato condannato a 30 mesi di libertà vigilata per tentativo di stupro. Avendo violato le condizioni imposte dalle autorità durante detto periodo di libertà vigilata, era stato condannato nel 2012 a quattro anni di reclusione, venendo scarcerato nel 2014, con conseguente apertura del procedimento di espulsione dal territorio degli Stati Uniti. Nel corso di tale procedimento il ricorrente aveva affermato che nel suo paese di origine, la Giamaica, le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali soffrivano e tuttora soffrono di gravi persecuzioni, non solo a causa della criminalizzazione dell’intimità fisica tra persone dello stesso sesso, ma anche a causa del comportamento arbitrario dei locali ufficiali di polizia, consistente in arresti, detenzioni maltrattamenti e torture di persone appartenenti a quella comunità. Il ricorrente asseriva di essere bisessuale e aveva reso testimonianza riguardo le sue esperienze di uomo bisessuale in Giamaica e di specifici episodi di molestie e maltrattamenti ivi subiti. Aveva dichiarato di essersi identificato come bisessuale prima della sua immigrazione negli Stati Uniti e di avere continuato ad avere relazioni con persone di entrambi i sessi. Una sua relazione non matrimoniale con una donna, in Giamaica, aveva avuto come esito la nascita di due figli.

Il ricorrente era stato attaccato e preso a sassate da altri studenti mentre frequentava il college. Era stato anche assalito e sfregiato, mentre tornava a casa dal lavoro, da un gruppo di uomini; in un’altra occasione era stato rapinato da un uomo che gli aveva contestualmente rivolto degli insulti rivolti in Giamaica ai gay. Infine era stato aggredito, ricevendo un colpo di pistola alla schiena e alla natica in un tumulto anti omosessuale. Le sue sorelle avevano espresso la propria disapprovazione del suo orientamento sessuale, disconoscendolo, ed era anche stato cacciato fuori dalla casa della sorella con cui conviveva. Pertanto, il sig Fuller chiedeva l’asilo negli Stati Uniti.

Nel corso del procedimento, il giudice dell’immigrazione non riteneva credibile la autodefinizione del ricorrente come bisessuale, avendo questi procreato figli con due donne diverse, una delle quali aveva sposato, ed essendo stato condannato per molestie sessuali nei confronti di una donna. Il giudice di prima istanza riteneva che tali circostanze non escludessero in assoluto la bisessualità del ricorrente. Tuttavia esistevano alcune incongruenze tra quanto dichiarato in giudizio circa l’aggressione a mano armata e quanto da lui scritto in merito a tale fatto nella richiesta di protezione. In particolare, la data di tale crimine era nelle due dichiarazioni diversa. Infine, sussistevano delle imprecisioni nelle sue dichiarazioni fra i nomi delle sue sorelle e di sua madre, e lo stesso numero delle sorelle che il ricorrente aveva. Per tali ragioni il giudice dell’immigrazione aveva respinto l’istanza del medesimo con decisione confermata dal Consiglio d’Appello sull’Immigrazione e quindi impugnata per revisione alla Corte d’Appello del Settimo Circuito.

La Corte d’Appello (Fuller v. Lynch, No. 15-3487 7th Cir. 2016)1 il 17 agosto 2016, a maggioranza di due su tre componenti del Collegio, ha ritenuto che tali gravi fatti, commessi ai danni dell’interessato, dovessero essere da lui ragionevolmente ricordati in modo preciso. Ricordando che il controllo della Corte d’Appello in casi di immigrazione è estremamente rispettoso delle valutazioni del giudice di primo grado, la maggioranza ha ritenuto che la decisione di primo grado fosse ben motivata. Non ha ritenuto che sussistesse alcuna violazione di legge nella decisione impugnata. Quel che più interessa, però, è il dissenso del giudice Richard Posner, terzo membro del collegio che sostanzialmente ritiene, quando l’autodefinizione di un cittadino di un paese in cui le persone omosessuali bisessuali e transessuali siano perseguitate, risulti da atti formali che possano divenire noti al Governo (o alla popolazione) del paese dove egli potrebbe essere espulso, che essa sia sostanzialmente vincolante, in difetto di prova contraria da parte degli Stati Uniti d’America. Tale opinione dissenziente nella dinamica della giurisprudenza statunitense non è meno importante della opinione della maggioranza e può anzi di assumere, anche alla luce della circostanza che Posner è il massimo giurista statunitense vivente, valore di precedente autorevole. Procediamo quindi a trascrivere una traduzione della opinione dissenziente in questione. Opinione che nonostante l’autore abbia settantotto anni è ricca di riferimenti ( e citazioni da internauta) avanzatissimi proprio alla invisibilità bisessuale e alla terribile situazione della Giamaica.

Posner, Giudice di Circuito, dissenziente.

L’opinione della maggioranza conferma il diniego di soccorso umanitario a Ray Fuller, un cittadino giamaicano che cerca protezione contro l’espulsione in Giamaica. La sua causa di protezione è che in Giamaica affronterebbe una possibilità di persecuzione e tortura perché è bisessuale. La fondatezza della sua pretesa dipende da come sono risolte due questioni: se Fuller sia bisessuale e se i bisessuali siano perseguitati in Giamaica. Il rigetto del secondo motivo dal giudice dell’immigrazione, confermato dal comitato di appello e revisione sull’immigrazione è sbrigativo e non convincente; ma se egli non è bisessuale l’errore è innocuo. Il rigetto della sua allegazione di essere bisessuale è altrettanto non convincente. Il giudice dell’immigrazione ha posto l’enfasi su temi quali la mancanza, da parte di Fuller, di un ricordo dettagliato di eventi che risalgono addirittura al 1983 e una supposta mancanza di prova di bisessualità. Bene, anche membri di questo Collegio hanno dimenticato molti dettagli di 33 anni fa. E come esattamente si prova che si è bisessuali? Persuadendo tutti i partner sessuali maschili di una persona a testimoniare, a scrivere lettere, eccetera? No, perché la maggior parte degli omosessuali giamaicani non renderanno pubblica la loro omosessualità data la crudele discriminazione in Giamaica contro gay lesbiche bisessuali e transgender, che è innegabile, come dimostrerò.

Fuller aveva testimoniato dinanzi al giudice dell’immigrazione a lungo e dettagliatamente circa il suo essere bisessuale, il suo aver avuto numerose relazioni sessuali sia con uomini che con donne, cominciando da quando era un preadolescente e circa l’odio diretto contro le persone LGBT in Giamaica, incluso da parte dei membri della sua stessa famiglia. Ha testimoniato che al College è stato colpito a sassate da altri studenti in numerose occasioni e che pochi anni dopo è stato insultato come gay da un gruppo di uomini che gli ha tagliato la faccia con un coltello. In un’altra occasione è stato rapinato a mano armata da un uomo che lo ha chiamato ”batty boy”, insulto giamaicano per un omosessuale. E non se l’è inventa
to: vedi ”Batty boy” in Wikipedia, https://en.wikipedia.org/wiki/Batty_boy (last visited Aug.17,2016, come lo sono stati gli altri siti citati in questa opinione) dove apprendiamo che nel 2006 Times magazine affermava che la Giamaica era il peggior posto nelle Americhe per le persone LGBT e uno dei posti più omofobici nel mondo. Il sesso tra uomini è punibile con una pena sino a 10 anni di reclusione. Certa musica giamaicana che mostra ostilità verso gli omosessuali, come in una canzone di T.O.K. ”Chi Chi Man” che minaccia di dare fuoco ai gay e coloro che si trovano in loro compagnia, impiega il termine Batty boy per disprezzare le persone LGBT. Quella famigerata canzone ”Boom Bye Bye” scritta dal musicista da dancing club Buju Banton difende la violenza contro i Batty boys, compreso sparargli nella testa e dargli fuoco: “Boom bye bye, in a batty bwoy head/Rude boy nah promote no nasty man, dem hafi dead”.

Le relazioni sui diritti umani del nostro dipartimento di Stato per il 2012 e 2013 confermano la voce di Wikipedia, così come lo fa una relazione di Amnesty International e una decisione di un’altra Corte federale di Appello Bromfield v Mukasey , 543 F.3d 1071, 1076-1077 (9th Cir. 2008)2. La decisione del giudice dell’immigrazione trascura completamente questi fatti. Invece, detto giudice si afferra a ciò che non è in questione ma è banale e invero irrilevante, errori o falsità nella testimonianza di Fuller, per esempio che ”ha confuso i nomi delle sorelle, scambiato una sorella con sua madre e dato differenti dati quanto al numero delle sorelle che aveva”. Cosa questo abbia a che fare con il suo orientamento sessuale mi sfugge. Il fatto che un ricorrente per asilo compia errori o anche menta è rilevante per la sua richiesta d’asilo solo se gli errori o le bugie sono pertinenti, ciò che gli errori o bugie sulle sue sorelle e madri non erano. Ha reso testimonianza senza contraddizione che la sua famiglia lo ha respinto a causa della sua bisessualità; non ci sarebbe da sorprendersi se, essendo stato respinto dalla sua madre e dalle sue sorelle, abbia reagito contro di loro per esempio confondendo una delle sue sorelle con sua madre. Ma il punto importante è l’irrilevanza del fatto che lui abbia confuso le sue relazioni familiari, il che mi lascia profondamente perplesso circa la dichiarazione nell’opinione della maggioranza che ”condividiamo le preoccupazioni del giudice dell’immigrazione che Fuller abbia reso testimonianza in modo non credibile, frequentemente confuso i nomi delle sorelle, chiamato sorella sua madre ed erroneamente affermato quante sorelle abbia”. L’opinione di maggioranza non spiega come questa mancanza di credibilità possa avere qualche portata sulla questione dell’orientamento sessuale di Fuller. Il giudice dell’immigrazione ha rifiutato di credere alle sette lettere da parte dei figli di Fuller e dei suoi amici che confermavano la sua bisessualità. La ragione del rifiuto era che nessuno degli autori delle lettere, compresi due ex boyfriends che vivono in California e in Wisconsin rispettivamente, era disponibile a rendere testimonianza in Corte e che numerose lettere erano sospette dal punto di vista stilistico perché tutte erano state firmate su una linea di firme fatta di una serie di punti. Non si chiede ragione del perché questo dovrebbe essere considerato sospetto, poiché mentre una linea di firma è spesso una linea retta ininterrotta, essa talvolta è composta di puntini o trattini, invece. Non vi è prova che l’indisponibilità degli ex boyfriends a testimoniare sia attribuibile al timore di Fuller che non avrebbero giovato al suo caso.

Un incidente in cui a Fuller era stato sparato in Giamaica a causa del suo essere un Batty man o Batty boy era menzionato in una lettera che dichiara che gli avevano sparato non solo in quella occasione ma in numerose occasioni contrariamente alla sua testimonianza che gli era stato sparato solo una volta. Il giudice dell’immigrazione non ha indicato l’importanza di quante volte gli sia stato sparato, e se ci fu esagerazione non fu da parte di Fuller, il cui interesse sarebbe stato quello di esagerare la violenza subita in Giamaica, invece ha rifiutato l’esagerazione. Il numero di volte che gli hanno sparato non si può pensare che abbia indebolito la sua prova che egli è bisessuale quando la sua stessa testimonianza ha minimizzato quel numero. E’ vero che Fuller ha cambiato la sua deposizione sulla data della sparatoria: nella sua dichiarazione scritta ha dichiarato che ebbe luogo mentre era al College che ha frequentato dall’83 all’88, nella testimonianza orale ha detto che ebbe luogo nel 1996. Può aver ricordato male o per qualche ragione personale ha voluto cambiare la data- cosa potrebbe avere a che fare tale cambio con la circostanza se sia bisessuale? Una cosa ovvia che il giudice avrebbe dovuto fare in un tentativo di distinguere il vero dal falso nella testimonianza di Fuller e nelle altre prove sarebbe stata di richiedere uno psicologo di testimoniare sulla credibilità della affermazione di Fuller di essere bisessuale. I giudici dell’immigrazione sono autorizzati a farlo, autorizzati a scegliere e a consultare- ciò che essi possono fare e usualmente fanno per telefono- un esperto con pratica rilevante quanto al caso in corso. Né è stata data qualche ragione dal giudice dell’immigrazione o dalla opinione della maggioranza in questa corte del perché, se Fuller non è bisessuale, si sforzerebbe di rimanere negli Stati Uniti sapendo che, se fallisse nel suo sforzo di rimanere sarebbe in grave pericolo di persecuzione quando fosse espulso Giamaica dopo avere perso questa causa. Non c’è dubbio che una volta di ritorno in Giamaica potrebbe negare di essere bisessuale, ma nessuno che sia o a conoscenza di questa causa o sia stato uno di quei suoi persecutori prima che lasciasse la Giamaica per gli Stati Uniti crederebbe al suo diniego (o almeno ammetterebbe di crederci).

C’è ancora un’altra piega del caso ignorata dal giudice dell’immigrazione ed è il fatto che gli omosessuali spesso sono ostili ai bisessuali: vedi per esempio la commissione per i diritti umani di San Francisco LGBT Advisory Committee, Bisexual Invisibility:Impacts and Recommendations (2011), www.lgbtqnation.com/assets/2011/03/bi‐invisibility.pdf; “Why Do Gays Hate Bisexuals?” Answers.com www.answers.com/Q/Why_do_Gays_hate_Bisexuals; “What Gay Men Think About Bisexuals,” YouTube, www.youtube.com/watch?v=XUXzNowXVwo.

Questo non è per dire che essi potrebbero attaccare fisicamente Muller quando ritornasse in Giamaica ma potrebbero benissimo parlare del suo ritorno sull’isola – il ritorno di un bisessuale – e alcuni di quelli a cui parlerebbero potrebbero benissimo essere eterosessuali e voler ledere fisicamente Fuller. Una parola può diffondersi velocemente in un’isola di meno di 3 milioni di abitanti.

La parte più debole della motivazione del giudice dell’immigrazione è la sua conclusione che Fuller non è bisessuale, una conclusione la cui premessa è il fatto che abbia avuto relazioni sessuali con donne incluso il matrimonio. Sembra che il giudice dell’immigrazione non conosca il significato di bisessuale. Il fatto che il giudice abbia rifiutato anche di credere che vi sia ostilità contro i bisessuali giamaicani suggerisce una mente chiusa e inficia gravemente la sua critica decisione che Fuller non sia bisessuale.

Avv. Roberto de Felice ( traduzione e breve nota)

1 http://law.justia.com/cases/federal/appellate-courts/ca7/15-3487/15-3487-2016-08-17.html

2 http://caselaw.findlaw.com/us-9th-circuit/1335287.html