Marriage (Same Sex Couples) Bill
1. Extension of marriage to same sex couples
(1). Marriage of same sex couples is lawful.
[…]
11. Effect of extension of marriage
(1). In the law of England and Wales, marriage has the same effect in relation to same sex couples as it has in relation to opposite sex couples.
[…]
Il disegno di legge del Governo inglese stabilisce che il matrimonio delle coppie dello stesso sesso è legale e che ha gli stessi effetti di quello contratto da coppie di sesso diverso.
Il 5 febbraio 2013 la Camera dei Comuni della patria di tutte le democrazie moderne ha espresso il primo voto favorevole sui principi generali della proposta. Considerata la netta maggioranza di voti favorevoli che ha ricevuto, è alta la probabilità che la proposta passi quest’anno anche alla Camera dei Lord e diventi legge.
Il Regno Unito, già nel 2005, aveva introdotto l’istituto della civil partnership che consente a due persone dello stesso sesso di regolamentare la propria unione familiare con un contenuto di diritti e di doveri equivalenti a quelli derivanti dal matrimonio.
Nel documento diffuso dal Governo nel 2012 per svolgere una pubblica consultazione sull’estensione del matrimonio, al punto 1.10, venivano indicate, ad esempio, le seguenti differenze ancora sussistenti tra matrimonio e civil partnership:
• civil partnership e matrimonio sono due regimi separati regolati da due distinte legislazioni. I civil partners non possono chiamarsi “coniugi” ai fini legali, così come due persone sposate, per gli stessi fini, non possono dirsi “civil partners”. Questo determina che quando una persona che sia sposata o in una civil partnership è chiamata a fare una dichiarazione di stato civile (declaration of marital status) a un datore di lavoro, a una pubblica amministrazione o ad altro soggetto, è costretta nei fatti a dichiarare il proprio orientamento sessuale;
• la legge prevede una celebrazione per il matrimonio, mediante l’utilizzo di formule legali, mentre la civil partnership si costituisce con la semplice firma di un registro, senza che sia richiesta la pronuncia di alcunché;
• tra coppie sposate e civil partners permangono alcune differenze con riferimento a diritti pensionistici, questioni che riguardano l’adulterio e la non consumazione e i titoli familiari (courtesy titles);
• la celebrazione del matrimonio può essere sia civile che religiosa, mentre la civil partnership può essere celebrata solo civilmente, sebbene dal dicembre 2011 sia possibile chiedere di firmare il registro all’interno di locali religiosi (religious premises), di proprietà di chiese o gruppi religiosi che lo consentono, ma la registrazione in sé rimane solamente civile e permane il divieto di includere elementi religiosi nella registrazione stessa.
La differenza tra matrimonio e civil partnership, al netto delle diverse regolazioni e contenuti, non è però soltanto nominalistica, ma pone una seria questione di uguaglianza e pari dignità delle persone con orientamento omosessuale. Ignorarlo avrebbe consentito il permanere di un neo-diritto alla “diseguaglianza”, in presenza di due fattispecie (la scelta di una coppia di sesso diverso o dello stesso sesso di formalizzare l’unione con un impegno stabile e reciproco) sostanzialmente identiche.
Il legislatore inglese ha intrapreso, quindi, la doverosa strada di riconoscere una definizione nuova di matrimonio, inclusiva e pienamente egualitaria (full equality).
Un articolo del Guardian ha sottolineato che la nuova legge mantiene alcune diseguaglianza, che chiama “asimmetrie legali”, a sfavore delle coppie dello stesso sesso, con riferimento alla possibilità di chiedere il divorzio per adulterio o matrimonio non consumato. Sembrerebbe che i redattori della proposta di legge non siano riusciti a trovare una definizione per queste due fattispecie quando il matrimonio è contratto da due persone dello stesso sesso. Tuttavia, se da un lato manca una definizione di “adulterio” tra due donne o due uomini, che escluderebbe di poter ottenere il divorzio per questa ragione, dall’altra il divorzio potrà essere chiesto quando il partner di una coppia dello stesso sesso intrattenga rapporti con una persona del sesso opposto. In questo caso, così come è regolato oggi il divorzio in una coppia di persone di sesso opposto, quando uno dei due coniugi ha una relazione con una persona dello stesso sesso, l’altro potrà chiedere il divorzio per comportamento irragionevole (unreasonable behaviour), ma non per adulterio.
È stato fatto notare, però, che dal punto di vista legale poco dovrebbe cambiare, considerando che già nel 2012 la Corte d’Appello, nel caso Lawrence and Gallagher, ha stabilito che la separazione di una coppie dello stesso sesso, regolata da civil partnership, va trattata giuridicamente seguendo le regole del divorzio.
Nel testo della nuova legge, se non verrà emendato dal Parlamento, si porrà presto anche un altro problema di segno opposto e di non poco conto, perché non viene cancellato l’istituto della civil partnership, che continuerà ad essere accessibile solo alle coppie dello stesso sesso. La scelta di non consentire l’accesso a coppie di sesso opposto, non ha senso e genera una discriminazione al contrario. Sarebbe auspicabile, stante la ridefinizione del matrimonio, che vengano ripensate natura e contenuti della civil partnership, trasformandola in un istituto con caratteristiche significativamente differenti dal matrimonio, in modo che possa essere – per tutti- a questi alternativo.
Con riguardo agli altri contenuti del disegno di legge è importante evidenziare almeno altri tre aspetti:
– viene regolata la possibilità di contrarre matrimonio anche religioso, per quelle chiese che consentono i matrimoni tra persone dello stesso sesso, ma nessuna chiesa o confessione religiosa potrà essere obbligata a celebrarli;
– l’annesso 5 affronta il tema del cambiamento di sesso della persona sposata e stabilisce che il cambiamento di sesso non ha effetto sulla validità del matrimonio precedentemente contratto, il quale potrà essere sciolto solo per volontà dei coniugi;
– chi ha già contratto una civil partnership potrà chiedere di trasformarla in un matrimonio, mentre non è previsto il contrario.
La Camera dei Comuni ha votato la proposta di legge con 400 voti a favore e 175 contrari. La libertà di voto lasciata ai parlamentari ha determinato una spaccatura tra i rappresentati del partito dei Tory, una delle due forze di maggioranza, ma ha evitato che si generasse una “crisi” di governo. Il voto è stato largamente bipartisan, con un appoggio forte da parte del premier Cameron.
Nel dettaglio i parlamentari hanno votato così:
Tory: 127 a favore, 136 contrari (di cui 12 ministri), 5 hanno votato sia a favore che contro, che è il modo tradizionale per esprimere l’astensione (actively abstaining), 35 non hanno votato;
Lib Dem: 44 a favore, 4 contrari, 7 non hanno votato;
Labour: 217 a favore, 22 contrari, 16 non hanno votato;
Partiti minori: 8 a favore, 10 contrari.
Tecnicamente, sulla base delle regole di funzionamento della Camera dei Comuni, il voto di ieri è avvenuto in seconda lettura, nel corso del dibattito sui principi generali, mentre la prima lettura è coincisa con la presentazione formale del disegno di legge, avvenuta il 24 gennaio 2013.
Al voto sui principi gen
erali del disegno di legge sono seguite altre votazioni:
1) quella sulla mozione di programma (programme motion), approvata con 499 voti a favore e 55 contrari. Questa consente che una Commissione della Camera (Public Bill Committee) esamini nel dettaglio gli articoli e gli emendamenti proposti (line-by-line scrutiny), entro il 12 marzo 2013, prima che il testo finale venga approvato dall’Aula in terza lettura (Consideration and Third Reading);
2) quella sulla copertura finanziaria della legge (money resolution) che autorizza il Ministero del Tesoro a coprire la spesa derivante dall’applicazione della legge che verrà approvata. Questa risoluzione è stata approvata con 481 voti a favore e 34 contrari;
3) quella sulla mozione (carry over motion) che autorizza l’eventuale continuazione dell’esame del disegno di legge nel corso della successiva sessione del Parlamento, nel caso in cui il Bill non venga approvato definitivamente prima del discorso della Regina alle Camere in primavera. Questa mozione è stata approvata con 464 a favore e 38 contrari.
Dopo l’approvazione definitiva da parte della Camera dei Comuni, considerata l’alta maggioranza di voti favorevoli che il bill ha ricevuto in seconda lettura e il fatto che i leader dei tre maggiori partiti lo appoggiano, aumentano le probabilità che la proposta passi alla Camera dei Lord quest’anno, senza che il Governo debba fare uso del Parliament Act per fare inserire la proposta nel calendario del 2014 della Camera dei Lord. Senza contare che la Camera dei Lord viene considerata, al momento, forse più liberale di quella dei Comuni.
Dopo la definitiva approvazione da parte dei Lord, il bill otterrà il Consenso Reale (“Royal Asent”) che costituisce l’equivalente della promulgazione della legge.
Tra marzo e giugno 2012, il Governo ha svolto una consultazione pubblica in Inghilterra e Galles (non in Scozia, il cui Parlamento approverà a sua volta il matrimonio egualitario) sull’apertura del matrimonio alle coppie dello stesso sesso.
La consultazione si è svolta sulla base di un documento (consultation paper) diffuso dal Governo.
Le risposte alla consultazione e quelle del Governo sono state pubblicate l’11 dicembre 2012 e sono consultabili sul sito dell’Home Office, insieme a altri documenti.
Il resoconto parlamentare della discussione del 5 febbraio 2013 è disponibile sul sito della Camera dei Comuni.
La Scozia sta seguendo un percorso analogo a quello dell’Inghilterra e del Galles. Ha svolto una consultazione pubblica tra novembre e dicembre 2011, mentre il 25 luglio 2012 il Governo scozzese ha diffuso un’analisi dei risultati della consultazione. Il 12 dicembre 2012 è stata avviata, invece, una consultazione pubblica per la definizione della bozza del disegno di legge che estende il matrimonio alle coppie dello stesso sesso e che si concluderà il 20 marzo 2013.
Il Nord Irlanda, invece, non ha al momento in programma l’estensione del matrimonio alle coppie dello stesso sesso e il Governo inglese ha affermato che, presumibilmente, il Nord Irlanda attribuirà ai matrimoni same sex contratti in Inghilterra e Galles lo stesso valore legale delle civil partnership.
In allegato sono disponibili, tra gli altri:
– il testo del disegno di legge: Marriage (Same Sex Couples) Bill;
– il testo della relazione introduttiva che contiene le note esplicative del Governo;
– una scheda sul’impatto economico della riforma.
Tutti questi documenti sono disponibili anche sul sito della Camera.
Bill-explanatory-notes.pdf
House-of-commons-Scheda-lettura.pdf
Impact-Assesment.pdf
Marriage (Same Sex Couples) Bill.pdf
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