Il 2 marzo 2010 la Corte di Strasburgo ha pronunciato una sentenza importantissima per il destino delle coppie omosessuali europee.
Nella caso Kozak i giudici hanno infatti stabilito che non vi è un unico modo di vivere la vita privata e familiare e che tale diritto di scegliere come condurre l’esistenza spetta a tutti e deve essere riconosciuto a chiunque senza distinzioni o discriminazioni come l’orientamento sessuale.
È la prima volta che la Corte di Strasburgo accenna al concetto di vita familiare ex art.8 CEDU come diritto da accordare a ogni coppia a prescindere dall’orientamento sessuale dei suoi componenti, mai sino ad ora i giudici europei si erano spinti a sostenere che anche gli omosessuali, oltre al diritto al rispetto della vita privata, godono del diritto alla tutela della vita familiare.
In allegato il commento alla sentenza.