Francia: il malessere dei giovani omosessuali nell’ambiente scolastico

 

Fonte: Le Monde 5/3/2009

 

Secondo uno studio pubblicato mercoledì 4 marzo in Francia dal MAG (Mouvement d’affirmation des jeunes gays, lesbiennes, bi et trans) è nelle scuole che i giovani omosessuali sono maggiormente vittime di omofobia. Per comprendere l’esperienza di questi adolescenti l’associazione ha messo on- line un questionario che è stato compilato da 265 giovani tra i 14 e i 21 anni. Molti di essi non sentono più il bisogno di nascondere il loro orientamento sessuale: il 30% degli intervistati affermano che tutta la scuola ne è al corrente, solo il 15% non l’ha detto a nessuno. Gli autori tuttavia precisano che “le cifre nascondono delle realtà che variano a seconda delle zone geografiche e delle fasce di età di coloro che hanno risposto”. Infatti, malgrado la volontà di questi giovani di affermarsi, dai risultati emerge un malessere reale: il 42% degli intervistati fa fatica ad ammettere la proprio omosessualità, il 20% ha già fatto un tentativo di suicidio. “E l’ambiente scolastico (…) non è certamente fatto per aiutare i giovani ad aprirsi”, aggiunge l’associazione. Il 42 % dei giovani riferisce di essere stato testimone di episodi di omofobia avvenuti negli istituti scolastici, il 27% afferma di esserne stato vittima personalmente. L’associazione rimprovera alla dirigenza scolastica di non fare abbastanza contro le discriminazioni, di non sensibilizzare a sufficienza gli studenti. Se il 90% ha seguito dei corsi di educazione sessuale, solo il 29 % di questi corsi includevano l’omosessualità. Ancora più grave: gli adolescenti gay non si confidano con i loro insegnanti. Nel caso di aggressione di natura omofoba il 40% degli intervistati non riferirebbe nulla ai membri dell’équipe pedagogica. Per il 21% dei giovani sentiti, lo stesso personale scolastico è omofobo. Questa inchiesta permette al MAG di ribadire le proprie richieste: un’opera di sensibilizzazione tra gli studenti, una formazione del personale e l’esplicitazione del rifiuto di ogni discriminazione nei regolamenti interni.

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