Il Ministero della Difesa inglese ha affermato di aver risarcito 4 milioni di sterline ai militari ingiustamente licenziati dalle forze armate a causa del loro orientamento omosessuale.
La lunga vicenda alla base del risarcimento si è aperta nel 1999, quando la Corte europea dei diritti dell’uomo, accogliendo i ricorsi di 4 cittadini gay e lesbiche inglesi, ha riconosciuto che l’esclusione di cittadini omosessuali dalla forze armate ed il loro licenziamento, se scoperti, costituisce violazione del diritto alla vita privata protetto dall’art. 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (procedimenti Smith and Grady v. The United Kingdom; Lustig-Prean and Beckett v. The United Kingdom).
Il Ministero ha dichiarato di aver pagato 3,7 milioni di sterline lo scorso anno a 57 ex dipendenti che avevano intrapreso azioni giudiziarie. Somma che si è aggiunta alle 300 mila sterline pagate agli 8 ex dipendenti omosessuali nei precedenti due anni. Il risarcimento medio corrisposto alle 65 persone che hanno intrapreso un’azione giudiziaria contro il Ministero della Difesa per il suo divieto all’accesso degli omosessuali nelle forze armate, è stato di 61 mila e 500 sterline.
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