Spagna. Il Congresso nella seduta del primo marzo 2007, con 176 voti a favore, 123 contro e 3 astenuti ha approvato definitivamente la legge, in corso di pubblicazione, che permette alle persone transessuali di modificare nei registri anagrafici il nome e l’indicativo del sesso di appartenenza, senza necessità che sia intercorso precedentemente un intervento chirurgico di rassegnazione del sesso.
Il testo della legge, approvato dal Congresso già nell’ottobre 2006, era passato al Senato, dove è stato approvato con emendamenti nella seduta dello scorso 21 febbraio.
È da segnalare che al Senato il testo è stato votato favorevolmente anche da PP, che invece è tornato a votare contro, sullo stesso testo, nella votazione finale del primo marzo al Congresso – apparentemente senza una ragione plausibile (eccetto le pressioni delle gerarchie cattoliche spagnole), ma queste sono le alchimie della politica.
Si segnala inoltre che il 27 febbraio il Congresso spagnolo ha respinto con voto negativo una iniziativa legislativa popolare, promossa dal Foro della Famiglia e presentata con circa un milione e mezzo di firme, con la quale si chiedeva la proibizione del matrimonio e dell’adozione alle coppie dello stesso sesso.
A distanza di un anno e mezzo dall’entrata in vigore della legge che permette i matrimoni gay e dopo la celebrazione di circa 6 mila matrimoni gay, è interessante confrontare i due voti parlamentari:
Voto sulla proposta di iniziativa popolare che chiedeva il divieto dei matrimonio tra persone dello stesso sesso:
136 voti a favore, 43,87% dei partecipanti al voto
173 voti contrari 55,8% dei partecipanti al voto
1 astenuto
Voto sulla legge che ha introdotto il matrimonio tra persone dello stesso sesso:
187 voti a favore, 55,32% dei partecipanti al voto
147 voti contrari 43,49% dei partecipanti al voto
4 astenuti
Intanto si è ancora in attesa della sentenza della Corte costituzionale sul ricorso presentato nel settembre 2005 dal PP contro la legge sul matrimonio gay.
2007_03_16_Gazzetta ufficiale legge trans.pdf