Tribunale di Napoli: è trascrivibile integralmente il certificato di nascita spagnolo di un bambino in cui sono indicate come genitori la madre biologica e sua moglie, entrambe cittadine italiane

Secondo il Tribunale di Napoli, è trascrivibile integralmente in Italia il certificato di nascita di un bambino nato in Spagna da una donna coniugata con un’altra donna. In particolare, non contrasta con l’ordine pubblico l’indicazione di entrambe le donne come genitori e l’attribuzione al bambino del loro cognome.

Il caso è stato patrocinato dagli avvocati di Avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lenford, Vincenzo Miri e Antonio Rotelli.

«È il primo caso in Italia in cui si riconosce la trascrivibilità integrale dell’atto di nascita di un bambino, figlio di una coppia formata da persone dello stesso sesso, in cui uno dei genitori non ha alcun legame né biologico né genetico con il minore – sottolinea l’Avv. Vincenzo Miri – In questo modo, si va oltre il caso deciso di recente dalla Corte di Cassazione (Cass. 19599/2016), in cui le donne avevano un legame con il bambino, biologico, una, e genetico, l’altra».

«L’affermazione del Tribunale di Napoli più importante per le coppie dello stesso sesso italiane – dichiara l’Avv. Maria Grazia Sangalli, Presidente di Avvocatura per i diritti LGBTI – è il riconoscimento del valore che ha il legame coniugale delle due donne, capace di consentire nell’interesse del minore di dare rilevanza giuridica al ruolo di madre che entrambe concretamente svolgono fin dalla sua nascita».

«In un Paese come l’Italia in cui sembra impossibile parlare serenamente di matrimonio tra persone dello stesso sesso – afferma l’Avv. Antonio Rotelli – è un sollievo notare come per i magistrati sia chiara l’incidenza della cittadinanza europea in casi come questi. È, infatti, alla luce dei principi dell’ordinamento europeo e principalmente della tutela del minore – continua – che i giudici riconoscono rilevanza al rapporto di coniugio tra le due donne, legalmente costituito in Spagna».

«Dovremmo ricordarci più spesso che a circolare liberamente all’interno dell’Unione europea non sono solo le persone, ma anche i loro diritti e le relative tutele. Provvedimenti come questi fanno ben sperare che presto anche le persone omosessuali in questo Paese potranno godere pienamente della loro cittadinanza italiana e europea», chiosa la Presidente di Avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lenford, che ringrazia anche l’Avvocatura del Comune di Napoli, intervenuta nel giudizio per sostenere le ragioni di Avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lenford contro la tesi della Prefettura territoriale e del Ministero dell’Interno.

Copia in formato pdf della sentenza LINK

 

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