Dopo la vicenda della stanza rifiutata ad una coppia gay a Vibo Valentia un altro proprietario di casa vacanza in Salento dichiara di “non accettare persone che aderiscono alla ideologia gender e a coppie omosessuali anche se unite civilmente“.
Questo ulteriore episodio conferma la necessità di intervenire in maniera tempestiva facendo uso di tutti gli strumenti legislativi esistenti. Ma per fare questo c’è bisogno della collaborazione delle forze dell’ordine e prima di tutto dei Prefetti.
È questa la ragione per cui Avvocatura per i diritti LGBTI nei giorni scorsi ha indirizzato una lettera aperta a Minniti e Calenda, rispettivamente Ministro dell’Interno e dello sviluppo economico.
Fermo restando che in queste vicende è prioritaria la tutela della dignità delle persone, occorre sottolineare che episodi simili colpiscono una delle voci principali dell’economia del nostro paese cioè il turismo. È un danno di immagine di cui tutti – non solo le persone omosessuali – dovrebbero preoccuparsi.
“Anche in questo caso – dichiara Maria Grazia Sangalli, Presidente di Avvocatura per i Diritti LGBTI – Rete Lenford – depositeremo un esposto al Prefetto di Lecce sollecitando un suo intervento, ferma restando la responsabilità del proprietario della casa vacanze e del sito che ospita l’annuncio discriminatorio, al quale invieremo una diffida per la rimozione”.
La portavoce di Agedo Lecce ci segnala che “proprio per il 26 scorso, l’amministrazione comunale aveva organizzato, in una piazzetta della cittadina turistica gremita di persone, un incontro dal titolo “Liberi di amare. Unioni civili” – al quale sia il sindaco, sia l’Assessora alle pari opportunità, sia la Consigliera provinciale avevano presenziato – con le testimonianze di Gianfranca Saracino di Agedo Lecce, Nico Maggi e Daniele Maddalo e il dono di un artista, Giuseppe De Giorgi, di una scultura in tema, alla cittadina“.
E inoltre dichiara “siamo davvero costernati per questo episodio di discriminazione che condanniamo fermamente. Quello che è successo rappresenta una forma di violenza, perché l’omotransfobia questo è: violenza e discriminazione. Auspichiamo che intervengano severamente le autorità preposte“.
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