Comunicato stampa congiunto di Avvocatura per i Diritti LGBTI – Rete Lenford e Famiglie Arcobaleno.
Il Tribunale per i minorenni di Roma ha riconosciuto un’altra adozione “in casi particolari” (quella che in questi giorni viene comunemente chiamata stepchild adoption), a favore di due minorenni con due mamme.
Lo rendono noto le associazioni Famiglie Arcobaleno e Avvocatura per i Diritti LGBTI – Rete Lenford, che ringraziano le loro avvocate Susanna Lollini e Elisa Battaglia, per avere seguito il procedimento.
La sentenza ha esteso la responsabilità genitoriale alla mamma sociale avendo verificato l’esistenza tra le mamme di un comune progetto di genitorialità, lo stato di benessere dei figli e la stabilità del nucleo familiare.
“Si tratta di una pronuncia importante” afferma Maria Grazia Sangalli, presidente di Rete Lenford, “che si limita a riconoscere l’esistenza di una famiglia che già c’è, sulla base di una legge che in Italia si applica da molti anni. In particolare, il Tribunale ha riconosciuto che è nell’interesse dei due bambini vedersi garantita continuità affettiva e stabilità di rapporti familiari, garantendo inoltre la loro identità personale attraverso l’aggiunta del cognome della mamma sociale a quello della mamma biologica”.
“Le polemiche di questi giorni circa possibili problemi che potrebbero derivare ai bambini dal fatto di crescere con due mamme o due papà”, afferma Marilena Grassadonia, Presidente di Famiglie Arcobaleno, “sono state costruire ad arte da una sola dichiarazione imprecisa di un pediatra, poi dallo stesso smentita, che ha generato un caso inesistente. Questa sentenza, ma soprattutto i numerosi interventi di psichiatri, psicologi e pediatri che si sono espressi negli ultimi giorni, dimostrano che i figli crescono tanto bene con due mamma o due papà quanto nelle famiglie con genitori di sesso opposto”.
Proprio ieri il Consiglio d’Europa ha ricordato all’Italia che le critiche all’adozione da parte della mamma sociale o del papà sociale sono infondate, perché la Convenzione europea dei diritti Umani obbliga a riconoscere l’adozione alle coppie dello stesso sesso al pari di quelle di sesso opposto non sposate, come avviene nel caso dell’adozione in casi particolari.
Maria Grazia Sangalli, presidente di Avvocatura per i Diritti LGBTI – Rete Lenford
Marilena Grassadonia, presidente di Famiglie Arcobaleno
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