CORTE DI APPELLO DI BARI: sì agli atti di nascita con due papà

La Corte d’Appello di Bari ha ordinato la rettifica degli atti di nascita con due papà, stabilendo che l’interesse dei bambini e delle bambine non può ritenersi adeguatamente tutelato con altre forme offerte dall’ordinamento italiano ai fini del riconoscimento del rapporto con il genitore intenzionale.
Il caso è stato seguito dall’avv. Pasqua Manfredi, socia di Avvocatura per i diritti LGBTI – #retelenford.
I due papà si erano rivolti al Tribunale di Bari chiedendo che, in rettifica degli atti nascita dei loro due figli nati con gravidanza per altri all’estero e già trascritti in Italia con l’indicazione del solo padre biologico, fosse annotato anche il nome del padre intenzionale.
Il Tribunale rigettò la loro richiesta seguendo i principi individuati dalla Cassazione a Sezioni Unite nella sentenza n. 12193/2019, ritenendo quindi la trascrizione degli atti di nascita non conforme all’ordine pubblico e possibile solo l’adozione nei casi particolari per il genitore intenzionale.
La Corte d’Appello, invece, ha riformato la decisione: pur ritenendo che sia necessario l’intervento del legislatore in materia, ha considerato preminente l’interesse delle bambine e dei bambini a veder riconosciuta e tutelata la propria identità personale e familiare ai sensi dell’art. 8 della Convenzione EDU. Il Collegio, infatti, non ha ritenuto sufficienti altri mezzi alternativi del nostro ordinamento, inclusa l’adozione nei casi particolari che prevede la tutela del diritto alla famiglia, ma non alla identità personale.
Per questo, la Corte ha concluso che la piena genitorialità può essere riconosciuta solo con la trascrizione integrale dell’atto di nascita, con tutto quello che ne consegue in termini di riconoscimento di figlio da parte di entrambi i genitori che hanno voluto la sua nascita, di modo che entrambi esercitino pienamente le responsabilità che hanno assunto prestando il consenso alla procreazione medicalmente assistita e siano tenuti allo stesso modo ai conseguenti doveri.
Il decreto è stato pubblicato qualche giorno prima delle motivazioni delle recenti sentenze della Corte Costituzionale di monito al legislatore a predisporre presto le adeguate forme di tutela per i bambini e le bambine con genitori dello stesso sesso, ma dimostra che, in mancanza, i Tribunali e le Corti possono già ora dare adeguata tutela ai figli delle coppie omosessuali con le possibili soluzioni interpretative delle norme vigenti che garantiscono il pieno riconoscimento dei diritti.
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