La scorsa settimana si è conclusa la travagliata vicenda giuridica legata al nome “Andrea”. Erano infatti alcuni anni che molti genitori combattevano nelle aule di tribunale per vedere riconosciuto il diritto di chiamare la propria figlia col nome “Andrea”, possibilità fino a ora sembrava essere preclusa a causa dell’art. 35 del d.p.r. 396/2000 in tema di Ordinamento dello Stato Civile, in cui si afferma che il nome imposto doveva corrispondere al sesso del minore.
In antitesi alla linea maggioritaria della giurisprudenza, la Suprema Corte di Cassazione, con sentenza 20385/2012, ha dato il via libera all’imposizione del nome “Andrea” anche a minori di sesso femminile, con la motivazione che tale nome ha ormai perso la sua valenza di genere esclusivamente maschile a causa «dell’incidenza di fattori d’interferenza, provenienti da culture straniere», in cui è usato anche al femminile nella stessa morfologica e fonetica. Censurando quindi tutte le interpretazioni di stampo nazionalistico, i giudici di legittimità hanno disposto l’annullamento del provvedimento di rettifica del nome della minore, che torna finalmente a chiamarsi Andrea.
Il testo integrale della sentenza è disponibile qui.
Con la sentenza n. 143 pubblicata martedì 23 luglio la Corte costituzionale ha dato risposta… Read More
Straordinario successo dell’associazione ‘Rete Lenford - Avvocatura per i diritti LGBTI+’: con ordinanza pubblicata oggi… Read More
Il 1° marzo scorso ha avuto inizio il progetto biennale di ricerca europeo “Enhancing the… Read More
In occasione della giornata mondiale contro l’omolesbobitransfobia che si celebra oggi 17 maggio, Rete Lenford… Read More
Con pronunce depositate oggi il Tribunale di Padova ha dichiarato inammissibili gli oltre trenta ricorsi… Read More
La Corte di Appello di Roma conferma che, nella carta d’identità dei figli e delle… Read More