PREMESSA
di Antonio ROTELLI, Presidente Avvocatura per i Diritti LGBT
E’ passato poco più di un mese dall’approvazione alla Camera dei Deputati di una pregiudiziale di costituzionalità nella quale il legislatore ha asserito, sbagliando, che la definizione di orientamento sessuale ” ricomprende qualunque orientamento ivi compresi incesto, pedofilia, zoofilia, sadismo, necrofilia, masochismo eccetera; “.
In realtà tutto quanto è stato scritto nella pregiudiziale in questione è sbagliato e non solo la definizione di orientamento sessuale. Su questo sito è possibile leggere l’approfondimento che Avvocatura per i Diritti LGBT ha scritto in commento alla pregiudiziale approvata.
Nei giorni precedenti e successivi al voto della pregiudiziale i giornali hanno dato spazio ad articoli che in diversa misura hanno riportato posizioni del tutto contrarie all’affermazione dell’uguaglianza dei diritti delle persone lesbiche e gay e che appoggiavano le idee che si sono fatte passare in quel documento parlamentare.
In tutti questi articoli, in particolare quelli pubblicati da Il Giornale, le posizioni espresse partono da presupposti sbagliati e da definizioni (come quella dell’orientamento sessuale) non corrette tanto sul piano giuridico quanto su quello più squisitamente tecnico-giuridico.
Questo modo di scrivere che fa leva su premesse e definizioni errate -che ho riscontrato nei diversi politici e giornalisti che sono intervenuti sul tema- ha fatto sorgere in me il sospetto che non si è trattato di semplici errori o di mancanza di consocenza dei temi discussi da parte di chi scriveva, ma di un cosciente tentativo di mistificazione dei dati di realtà, attraverso una ‘tecnica’ giornalistica che mirava a convincere i lettori della correttezza delle proprie idee, carpendone la fiducia, sulla base di quelle premesse e definizioni del tutto e volutamente errate.
Evidentemente questo tipo di giornalismo e questi articoli non rendono un servizio ai lettori nè alla civiltà del nostro Paese e di questo se ne sono accorti molti altri oltre me e l’associazione che presiedo. La lettera che segue, scritta da un giovane universitario di Bari, che risponde all’Onorevole Volontè che su Il Giornale aveva scritto uno di questi articoli, ne dà testimonianza.
Attraverso la pubblicazione di questa lettera speriamo di rendere un ulteriore servizio per restituire chiarezza e correttezza ad una discussione che non lascia indifferente nessuno.
Concludo questa mia premessa citando il periodo finale di un altro articolo pubblicato da Il Giornale, firmato da Renato Farina, sperando che faccia riflettere chiunque lo legga. In me ha provocato un moto di sdegno e un sentimento profondo di rifiuto verso ogni atteggiamento o prassi di intolleranza verso le persone LGBT in qualunque modo camuffati:
“Per me uccidere una persona è il delitto peggiore che esista, grida vendetta al cospetto di Dio. E non dovrebbero esistere graduazioni. Ma a lume di buon senso, quanto al danno sociale, siamo sicuri che sia più grave uccidere un omosessuale single che un padre di famiglia?”
Si potrebbero fare molte riflessioni su questa domanda, a partire dal chiedersi perchè una tale idea possa venire in mente a qualcuno. Ma non è questo il punto, la verità è che qualunque riflessione si possa fare, a me questa domanda indigna profondamente per il tipo di cultura che esprime e non mi appartiene. E mi spiace che venga chiamato impropriamente Dio a testimone del proprio autodefinito ‘buon senso’.
Avv. Antonio Rotelli
Presidente Avvocatura per i Diritti LGBT
Lettera di Francesco CAMASTA
Illustre On. Volontè,
mi chiamo Francesco Camasta e sono un ragazzo di 21 anni.
Mi domando io stesso perché Le scrivo ma leggere quello che dice e sottoscrive mi ha spinto a visitare la Sua pagina web e trovare l’ispirazione per questa lettera.
Ho sempre confidato nell’intelligenza umana nel senso latino del termine (capacità del comprendere e del distinguere) e non posso credere che una persona che ne sia dotata possa scrivere qualcosa che assomigli a ciò che il quotidiano “Il Giornale” Le attribuisce nell’articolo del 12/10/09 .
Il punto è che quelle argomentazioni sono state utilizzate da Lei e da altri deputati dall’alto intelletto (sempre nel senso latino del termine) per la questione pregiudiziale di costituzionalità in relazione alla pdl contro le discriminazioni per orientamento sessuale nella seduta alla Camera dei Deputati del 13/10/09.
Nella Questione pregiudiziale si legge: “…orientamento sessuale ricomprende qualunque orientamento ivi compreso incesto, pedofilia, zoofilia, sadismo, necrofilia, masochismo, eccetera”.
Innanzitutto mi rifiuto di credere che Lei non conosca la definizione di orientamento sessuale dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute).
Questa recita:”L’orientamento sessuale è l’attrazione affettiva e sessuale per individui dello proprio sesso biologico, dell’altro o di entrambi”.
Per sesso biologico si intende l’ “appartenenza biologica al sesso maschile o femminile determinata dai cromosomi sessuali”.
Quindi gli orientamenti sessuali riconosciuti sono tre OMO, ETERO e BISESSUALE.
Ne si deduce facilmente che provare attrazione per una persona che sia del proprio sesso o meno non ha nulla a che vedere con il sesso biologico.
Le riporto queste definizioni riconosciute universalmente non per offenderLa ma per farLa intelligere: se le conosce perché finge di non saperle?
Come può affermare che “dovremo insegnare ai nostri figli, nelle scuole, che essi posso scegliere liberamente il loro orientamento sessuale, cioè il loro sesso?” (Il Giornale)?
Come può mettere in relazione l’orientamento sessuale con il sesso biologico?
Ma sopratutto come può credere che l’orientamento sessuale si possa scegliere?
Non posso pensare che Lei non sappia che tutti e tre gli orientamenti sessuali siano determinati da “fattori genetici, psicologici e socio-ambientali”(OMS) e non da scelte.
Mi rifiuto di credere che persone come Lei quando si trovano ad affrontare questioni così importanti non consultino fonti autorevoli come l’OMS.
Molti altri deputati, poco informati per non dire completamente ignoranti sul tema, sono stati terrorizzati giustamente di fronte alla possibilità che la pedofilia, la zoofilia ecc. potessero essere non solo riconosciute ma anche protette. Perché avete spacciato queste categorie come orientamenti sessuali?
Ma soprattutto perché avete avuto il coraggio di scrivere che “la norma si pone in contrasto con l’art. 25 della Costituzione [..] in assenza di una nozione di orientamento sessuale…”?
Sono forse vittima di qualche allucinazione quando leggo che in Italia vige la “tutela nell’ambito lavorativo contro le discriminazioni per orientamento sessuale”?
Mi chiedo anche come può sostenere che una teoria sociologica avvallata dalla totalità degli esperti sia “un’ideologia irreale” per cui “il sesso maschile e femminile dipendono dalla scelta di ciascuno di noi.”(Il Giornale)?
Mi domando se parla per sentito dire, se non ha mai letto un testo scientifico sulla gender theory o se non Le sono chiare le più semplici nozioni della comprensione di un testo. Questa teoria spieg
a solo come l’identità di genere (identificazione primaria delle persone come appartenenti al genere femminile o maschile), che è altra cosa rispetto all’orientamento sessuale, sia inevitabilmente influenzata dall’ambiente sociale nel quale si vive spiegando l’esistenza del transessualismo.
Questa mail non è un attacco personale né un’offesa ma vorrei solo che Lei o chi per lei mi dicesse perché è sembrato che questi concetti basilari non li sapesse nessuno?
Sono fermamente sicuro che Lei questi concetti li conosca e allora mi chiedo perché mai ha fatto finta di non saperli?
Le chiedo cortesemente una riga per la quale io mi possa fare una ragione e alla quale mi possa aggrappare in questi 6 mesi di pausa in cui di omofobia non si parlerà più. Sperando che siano soltanto 6 mesi…
Avrà sicuramente pensato mentre leggeva che l’autore di questa lettera sia un omosessuale. Lo sono. Non voglio in questa sede starle a raccontare quanto questo paese sia poco per me e per la mia dignità ma voglio solo sapere se alla luce di queste argomentazioni crede che la questione pregiudiziale di costituzionalità regga.
Sono sicuro di aver peccato di saccenza ma mi è stato impossibile nello scrivere non spiegare ciò che Lei dimostra o finge di non sapere.
Le chiedo scusa se la rabbia di un ventenne di fronte a cotanta mancanza di intelligere, di comprendere e distinguere, tinga questa educata lettera di malcelata irriverenza.
Cordiali Saluti
Francesco Camasta
Bari
In allegato alcuni degli articoli pubblicati ai quali si è voluto fare riferimento in questo articolo.
Tra gli allegati c’è anche la pregiudiziale di costituzionalità votata dalla Camera dei Deputati nella seduta di martedì 13 ottobre 2009.
2009_Giornale-Volontè-Altro che uguaglianza.doc
2009_Giornale-Farina-legge_carfagnofobia-uccidere_i_gay.pdf
2009_Giornale-Farina-legge_omofobia_difesa_dei_pedofili.pdf
2009_Giornale-Farina-legge_omofobia_matrimonio.pdf
2009_Questione di pregiudizialita_UDC_omofobia.doc
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