L’appello di GAYNET a sostegno del matrimonio gay

Di seguito l’appello

 

 

Abbiamo deciso di rivolgere questo appello a sostegno della recente ordinanza del Tribunale di Venezia, grazie alla quale la Corte costituzionale dovrà chiarire se l’interpretazione delle norme vigenti, secondo la quale due persone dello stesso sesso non potrebbero sposarsi, sia o meno conforme alla Costituzione italiana. L’ordinanza nasce dal ricorso di una coppia formata da due uomini contro il diniego alla loro richiesta di pubblicazioni matrimoniali.

La Corte costituzionale ha un’occasione storica per ribadire i principi di libertà e di rispetto per la dignità delle persone iscritti nella nostra Costituzione. Tali valori sono alla base della nostra società e tutti dovrebbero averli a cuore a prescindere dal proprio orientamento sessuale e dalla propria condizione personale.

L’intervento della Corte nel recente passato ha aperto la strada ad un moderno diritto di famiglia, poi recepito dalla riforma del 1975. La Corte avrà l’opportunità di dire al legislatore che non può non dare attuazione alla Costituzione se vi è un gruppo di cittadini che rivendica i propri diritti e che viene sistematicamente escluso da ogni tutela da parte dello Stato.

E’ ora fondamentale che si sviluppi sul piano sociale un dibattito sul tema attraverso una adesione di massa a questo appello e attraverso una vasta e capillare discussione e mobilitazione in tutto il Paese, come avvenne all’epoca della battaglia sul divorzio.

Tutti sono chiamati a cogliere l’importanza di questo momento: come cittadini e come italiani abbiamo la possibilità di compiere un importante passo avanti sul piano culturale e giuridico, come mai era successo prima d’ora.

Auspichiamo, pertanto, che si dia vita ad un vero movimento di opinione sulla questione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, non solo ai livelli più alti del mondo accademico e giudiziario ma soprattutto in tutta la società come mai prima d’ora è accaduto.

Solo grazie ad una grande mobilitazione riusciremo finalmente a comprendere che non stiamo discutendo solo del diritto a sposarsi delle lesbiche e dei gay, ma del tipo di società in cui vogliamo vivere.

La domanda non è: i gay e le lesbiche si possono sposare?

La domanda è: la nostra è o no una società inclusiva?

Facciamo nostro, infine, l’invito rivolto a tutte le associazione da Avvocatura per i diritti LGBT – Rete Lenford, che difende la coppia nel caso che ha dato origine alla rimessione alla Corte costituzionale (http://www.retelenford.it/articolo/lettera-aperta-tutte-le-associazioni-lgbt).

La sentenza della Corte costituzionale riguarderà tutte le persone omosessuali, per questo nessuno può sottrarsi ad un impegno diretto e concreto. Facciamo sentire la nostra voce a tutta l’Italia e facciamo sentire ai giudici che gli italiani vogliono finalmente che le persone omosessuali abbiamo pari dignità e pari diritti anche nel matrimonio.

Pertanto, i sottoscrittori del presente appello si impegnano a favorire la massima discussione e mobilitazione sul tema del matrimonio tra persone dello stesso sesso nell’attesa della decisione della Corte Costituzionale.

 

Per l’adesione mandare a noignet@tin.it

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