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Michele Pote’, Il chiaro intento derisorio integra il reato di ingiuria

19 Febbraio 2009

Il chiaro intento derisorio integra il reato di ingiuria
Tribunale di Reggio Calabria – Sezione I penale – Sentenza  18 luglio 2008 n.  1655
(Giudice  Celeste)

 

Pubblicato su Responsabilità e Risarcimento, 2008

 

LA MASSIMA
Reati contro l’onore – Intento di derisione e scherno – Forma graffiante – Fattispecie. (Cp,  articolo   594)
Integra il reato di ingiuria l’espressione “frocio”, in quanto si rawisa nel suddetto termine un chiaro intento di derisione  e di scherno  espresso  in forma  graffiante  e pertanto risulta l’offesa  all’onore  e al decoro,  bene giuridico tutelato dall’articolo 594 del codice penale.

In fatto e diritto
Con alto di querela del xx/xx/2001. il sig. (A) denunciava alla  Procura  della Repubblica  di Reggio Calabria, l’aggressione fìsica e verbale subita dello stesso il xx/xx/2001.

[CONTINUA]

 

NOTA

di Michele POTE’

Avvocato in Torino

Serve un intervento normativo ad hoc vista l’inapplicabilità della legge Mancino

La  sentenza  1655/08  inerita  di  essere  segnalata,  in quanto costituisce uno dei pochi precedenti  giurisprudenziali  in  materia  di  lesioni  e  ingiurie  perpetrate  ai  danni  di
persone omosessuali.  Recenti episodi di cronaca, simili  a  quello  di  cui  si  occupa  la  sentenza  in pigrafe, dovrebbero indurre il legislatore a intervenire de iure condendo  per garantire una  maggiore tutela alle vittime di  atti  sostanzialmente omofobici.
[CONTINUA]

 

Allegati

2008_Trib_Reggio_Cal_penale_diff.pdf
2008_Pote_NOta_a_Trib_Reggio_Cal_diffamazione.pdf