La Rete Lenford nasce per iniziativa di “Avvocatura per i diritti Igbt”, l’associazione fondata da tre avvocati per rispondere al bisogno di intormazione sul rispetto dei diritti delle persone omosessuali. Aut ha incontrato uno dei fondatori
LE TUTELE ARRIVANO IN RETE
Da qualche mese è attivo il sito internet della Rete Lenford, che ha come obiettivo quello di promuovere una rete di avvocati che su tutto il territorio nazionale si occupano della tutela giudiziaria delle persone omosessuali. La rete, chiamata Rete Lenford per ricordare il barbaro omicidio di un avvocato giamaicano impegnato nel rispetto e nella lotta per i diritti delle persone sieropositive, è una delle iniziative di “Avvocatura per i diritti Igbt”, l’associazione fondata su iniziativa di tre avvocati Saveria Ricci, Francesco Bilotta e Antonio Roteili, per rispondere al bisogno di informazione e di diffusione della cultura e del rispetto dei diritti delle persone omosessuali nel nostro Paese.
AUT HA INCONTRATO PROPRIO UNO DEI FONDATORI DELL’ASSOCIAZIONE, L’AVVOCATO SAVERIA RICCI
Chi sono i fondatori e come nasce l’idea dell’avvocatura LGBT e della Rete Lenford?
Siamo due avvocati, Saveria Ricci ed Antonio Roteili, ed un avvocato-ricercatore universitario dell’Università’ di Udine, Francesco Bilotta. Ognuno di noi aveva avuto l’idea di dar vita ad un’associazione di avvocati che si impegnasse a sviluppare il tema dell’affermazione e del rispetto dei diritti delle persone Igbt nel mondo degli avvocati e della giustizia, dando un contributo tecnico rispetto alle proposte che vengono fatte in ambito legislativo e alla loro elaborazione. Però solo incontrandoci siamo riusciti a mettere insieme le forze e a lavorare per concretizzare la nostra idea.
C’era davvero bisogno, in Italia, di Avvocatura Igbt e Rete Lenford?
In Italia due soggetti come Avvocatura Igbt e Rete Lenford hanno tanto lavoro da fare, dal momento che, come si legge ogni giorno sui giornali, siamo lontani dal riconoscimento dei diritti alle persone Igbt e alle coppie dello stesso sesso. Di esse c’era bisogno almeno per tre motivi: la classe forense e il mondo giudiziario vanno sensibilizzati sui temi dei diritti civili delle persone Igbt hanno bisogno di professionisti sensibili e preparati sui loro temi; possiamo contribuire alla crescita della qualità del lavoro di tutte le associazioni Igbt italiane. Per questo abbiamo creato due distinti soggetti: l’associazione Avvocatura Igbt e la Rete Lenford. Di Avvocatura fanno parte solo avvocati e praticanti avvocati, mentre alla Rete Lenford, che è gestita da Avvocatura, possono aderire singoli ed associazioni che sono interessati al tema dei diritti Igbt e che con Avvocatura vogliano interagire, chiedendo aiuto e supporto o sviluppando insieme delle iniziative.
Che obiettivo si prefigge Avvocatura Igbt?
Lo scopo principale è appunto quello di sensibilizzare avvocati, magistrati, notai, giuristi ed tutti gli altri operatori del mondo del diritto sul tema del riconoscimento dei diritti Igbt. Però vorremmo anche aiutare la diffusione di una vera cultura dei diritti e partecipare fattivamente alla elaborazione di proposte in campo legislativo ed essere un punto di riferimento per le persone LGBT che necessitino di assistenza. Avvocatura deve sempre intervenire perché l’informazione sui diritti delle
persone Igbt non sia falsata o strumentalizzata dai suoi detrattori, come quando a proposito dei diritti delle coppie Igbt si affermava, anche da parte di stessi giuristi, di matrice cattolica, che una legge sulle unioni civili fosse inutile perché le coppie già godono di tutti i diritti che gli si potrebbero riconoscere. Niente di meno vero.
E che obiettivo invece si prefigge la Rete Lenford?
Per quanto riguarda la Rete, invece, se singoli e associazioni vorranno costruirla con noi, potremo produrre, in un rapporto biunivoco, lavori ed iniziative di sempre maggiore qualità. Per esempio attraverso Rete Lenford, Avvocatura e l’associazione Certi Diritti stanno portando avanti l’iniziativa dell’affermazione civile, supportando quelle coppie dello stesso sesso che intendono chiedere al proprio comune le pubblicazionimatrimoniali e nel caso del quasi certo rifiuto intraprendere un percorso giudiziario che possa arrivare fino in Cassazione o alla Corte costituzionale per vedersi riconosciuto il diritto di sposarsi. Questa iniziativa, attraverso la Rete Lenford è aperta alla partecipazione di tutte le associazioni Igbt che vogliano sostenerla. Come dire, noi ci mettiamo il Know-how tecnico assistendo in giudizio le coppie, chi è nella Rete Lenford si occupa di dare visibilità all’iniziativa e di contattare le coppie.
Quali sono i professionisti cui vi rivolgete? Qual è il contributo che possono portare, ad es., un avvocato gay o una notaio lesbica? Come si può effettivamente partecipare?
Ci rivolgiamo a tutti gli operatori del mondo del diritto, in particolare agli avvocati. Il solo associarsi ad Avvocatura è un contributo al nostro operato e allo stesso tempo un’opportunità di crescita professionale. Per esempio in autunno abbiamo avuto due giorni di formazione per i soci sui temi dei diritti delle coppie omosessuali. Tutti possono associarsi, non è necessario avere un orientamento sessuale Igbt; anzi, proprio la presenza tra i soci di molti avvocati eterosessuali dimostra che in Italia i diritti delle persone Igbt stanno a cuore a tutti. Siamo già presenti nelle città più grandied in quasi tutte le regioni del Centro-Nord.
Quali sono le sensazioni vissute in questi primi mesi di vita dell’associazione? Come vi sentite?
I primi mesi sono stati intensi ed abbiamo avuto ottime sensazioni, ma anche tutti i fastidi che la costituzione e l’organizzazione di un’associazione comporta. Tutte le idee, per marciare, hanno bisogno di persone. L’esperienza di Avvocatura LGBT ha solo un anno di vita e stiamo cercando di consolidare il gruppo e farlo crescere ancora. Abbiamo già organizzato o partecipato a diversi eventi in cui abbiamo ricevuto apprezzamento ed incoraggiamento. Grazie a Francesco Bilotta abbiamo anche pubblicato un libro scientifico, “Le unioni tra person
e dello stesso sesso”, edizioni Mimesis.
Come si può contattare la Rete Lenford?
Abbiamo un sito: www.retelenford.it che stiamo cercando di far crescere attraverso il contributo di tutti i soci. Abbiamo anche un mail che è info@retelenford.it alla quale chi vuole può scriverci.
Visita il sito del circolo Mario Mieli
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