Con provvedimento depositato il 24.10.2018, il Tribunale di Milano ha ordinato agli Ufficiali di Stato civile del Comune di rettificare l’atto di nascita di una bambina nata negli Stati Uniti così che entrambi i padri, Gianni Tofanelli e Andrea Simone, vengano indicati come genitori.
In un primo momento, l’atto di nascita era stato trascritto presso lo Stato civile del Comune di Milano con il solo nome del padre biologico conformemente all’originario certificato di nascita californiano. Successivamente i genitori avevano chiesto e ottenuto dall’autorità americana la rettifica dei documenti anagrafici della figlia affinché risultassero i nomi di entrambi i padri. Ma il Comune di Milano aveva rifiutato di rettificare l’atto di nascita italiano e di aggiungere il secondo genitore.
La coppia quindi si è rivolta agli avv.ti Manuel Girola, Giacomo Cardaci e Luca Di Gaetano di Rete Lenford-Associazione Avvocatura per i diritti LGBTI per chiedere al Tribunale di ordinare la trascrizione integrale dell’atto di nascita.
Il Tribunale, all’esito di una puntuale ricostruzione del concetto di ordine pubblico nell’evoluzione della giurisprudenza italiana e transnazionale, ha aderito al principio espresso dalla Corte di Cassazione nella importante sentenza n. 19599/2016 ed ha confermato che non è contraria all’ordine pubblico la trascrizione dell’atto di nascita con due padri. Il provvedimento si colloca sulla scia di quanto già sancito dai Tribunali di Livorno, Pisa, Roma e ne ribadisce le motivazioni.
“Si tratta di un decreto importantissimo– dichiarano gli Avv.ti Giacomo Cardaci e Manuel Girola –, che auspichiamo ‘illumini’ le decisioni a venire delle amministrazioni comunali, in primis quella di Milano, ancora renitenti a riconoscere i diritti fondamentali dei bambini con due papà. Abbiamo evidenziato i gravi pregiudizi e i rischi che i bambini subivano a causa della mancata trascrizione: come stabilito dai giudici, la pietra angolare di ogni decisione dev’essere la tutela del bambino”.
Per la Presidente di Rete Lenford avv.ta Miryam Camilleri, “la decisione dei giudici di Milano è ricca di spunti interessanti e ribadisce come la rettificazione dell’atto di nascita corrisponda al best interest del bambino rispetto alle conseguenze giuridiche ad essa connesse. Tra queste conseguenze, il Collegio cita i ‘diritti alla bigenitorialità, alla certezza giuridica, all’unicità della propria condizione giuridica e sociale e dunque all’identità personale, nonché alla stabilità dei legami acquisiti fin dalla nascita nel contesto familiare’. Il decreto di Milano, infatti, ribadisce un sentire diffuso nella nostra società: non conta come si diventa genitori ma quanto affetto e cura si riesce a dare ai bambini”.
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