“Rete Lenford – Avvocatura per i diritti LGBTI+” è un’associazione di promozione sociale nata nel 2007.
L’associazione è costituita da avvocate, avvocati, praticanti, giuriste e giuristi, studentesse, studenti e soggetti di comprovata esperienza o competenza in materie LGBTI+.
Le associate e gli associati operano, senza scopo di lucro, a livello nazionale e internazionale per la tutela dei diritti fondamentali.
L’associazione prende il nome da Harvey Lenford, attivista giamaicano impegnato in favore dei diritti delle persone sieropositive, barbaramente ucciso nel 2005 perché omosessuale.
Promuove la diffusione della cultura e del rispetto dei diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, trans ed intersex (LGBTI+), in particolare favorendone lo studio e la conoscenza tra le operatrici e gli operatori del diritto ed è impegnata nell’attività di prevenzione, tutela e promozione nel campo della lotta alla discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere.
L’associazione è stata fondata nel 2007 con lo scopo di aprire, in assenza di interventi da parte del legislatore, la via giudiziaria al riconoscimento dei diritti delle persone LGBTI.
Tra il 2008 e il 2010 ha avviato la campagna di “Affermazione civile” insieme a decine di coppie same-sex che, in tutta Italia, hanno chiesto al proprio Comune di residenza di potersi unire in matrimonio (il risultato ha prodotto l’intervento della Corte costituzionale, con sentenza n. 138/2010 e della Corte di cassazione, con sentenza n. 4124/2012).
Nel 2014 Rete Lenford ha sostenuto la campagna di trascrizione dei matrimoni celebrati all’estero nei registri di Stato civile, fornendo pareri alle coppie, ai Sindaci e ai parlamentari che hanno presentato interrogazioni al Ministro dell’Interno perché desse conto della sua contrarietà.
Il Matrimonio egualitario è il primo, ma non l’unico obiettivo che l’associazione persegue. Tramite l’attività dei propri soci e delle proprie socie, Avvocatura per i diritti LGBTI assiste le persone LGBTI, individuando e sostenendo le azioni giudiziarie che possono provocare un cambiamento delle norme giuridiche in senso più avanzato e quindi una trasformazione sociale verso l’inclusione e la non discriminazione.
A favore delle persone transessuali ha ottenuto che la Corte di cassazione dichiarasse che non è necessario l’intervento chirurgico per ottenere la rettificazione degli atti anagrafici (Corte cassazione, sent. 15138/2015), provocando così un mutamento giurisprudenziale storico. A favore delle persone intersex intende promuovere azioni per salvaguardarne l’integrità fisica.
Nei confronti dei genitori gay e lesbiche ha avviato richieste di riconoscimento del nucleo familiare, mediante trascrizioni di certificati di nascita esteri o di adozioni estere, riconoscimenti pre e post parto per coppie di donne, adozioni del/la figlio/a del partner.
Presso la sede nazionale di Bergamo, l’Associazione ha istituito il “Centro Studi Europeo Stefano Rodotà” sull’Orientamento Sessuale e l’Identità di Genere. Il Centro è dotato di una biblioteca che conta oltre 700 volumi giuridici, in diverse lingue, su questioni legate all’identità di genere e l’orientamento sessuale, molti dei quali provenienti da donazioni private. La biblioteca è aperta agli studiosi e agli studenti che ne fanno richiesta.
L’associazione: