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Lettera aperta al Consiglio d’Europa: fermate l’espulsione dell’attivista Nurmatov

8 Agosto 2017

Oggi siamo intervenuti in favore del giornalista ed attivista per i diritti umani e gay Nurmatov, che, a seguito del rigetto della sua domanda d’asilo da parte del Tribunale di Mosca, rischia di essere rimpatriato dalla Russia verso l’Uzbekistan, Paese in cui è perseguitato per ragioni politiche e per orientamento sessuale ed in cui già in passato è stato sottoposto a tortura.

La Presidente di Rete Lenford ha scritto al Segretario Generale, Thorbjørn Jagland, ed al Comitato europeo per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa chiedendogli di assumere iniziative nei confronti delle autorità della Federazione Russa al fine indagare se siano stati rispettati i principi espressi dalle Convenzioni internazionali di tutela dei diritti umani e dei richiedenti asilo, evidenziando come in Uzbekistan le persone omosessuali siano perseguitate e punite con la reclusione fino a tre anni.

Abbiamo chiesto al Consiglio d’Europa di vigilare attentamente sulla Russia affinchè rispetti le norme a tutela dei perseguitati, evidenziando come già in passato questo Stato abbia dimostrato di non essere rispettosa dei diritti delle persone omosessuli, come nel caso della leggi contro la cd. propagandagay, già dichiarate contrarie alla Convenzione Europea per i Diritti dell’Uomo.

Confidiamo che una dichiarazione pubblica di Thorbjørn Jagland e del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti che chiarisca e ribadisca gli obblighi della Russia possa consentire a Nurmatov di evitare l’ingiusta espulsione verso l’Uzbekistan, ove rischia di subire gravi violenze psicofisiche in ragione del proprio orientamento sessuale e delle proprie opinioni.

Copia lettera Khudoberdi Nurmatov