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Shoà e Homocaust due genetiche per uno sterminio

16 Gennaio 2009

Ebrei ed Omosessuali per ricordare insieme la Shoà e l’Homocaust: evento non stop organizzato dall’Associazione “Ecad” in occasione del GIORNO DELLA MEMORIA 2009.

 “La memoria degli altri” – questo il titolo dell’iniziativa culturale ideata da Vittorio Pavoncello –  giunge qui alla sua terza edizione, dopo gli eventi degli anni precedenti dedicati rispettivamente ad  “Ebrei e Rom” (Auditorium Ara Pacis, 2006) ed “Ebrei e Disabili” (Auditorium Parco della Musica, 2007). Nella cornice multipiano del Qube, lunedì 26 gennaio, dalle 11 alle 24, la Shoà sarà così ricordata attraverso testimonianze parlate, discusse, filmate, raffigurate e interpretate che oltre a tracciare la storia passata, cercheranno di disegnare più civili modi di comprensione, analisi e dialogo per le persone e gruppi che da sempre hanno costituito fonte e stimolo per l’identità europea.

Programma

10.45 Al di qua del bene e del male di Marco BelocchiSpettacolo itinerante elaborato su testi di Primo Levi, Wiesel, Kertesz, Frank, Bruck e BassaniInterpreti: Daniela Di Bitonto, Maurizio Palladino, Eleonora Pariante, Alessandro Waldergan, Paola Surace, Valter Venturelli, Valentina Maselli e Marco Belocchi. Compagnia Genta/Rosselli 

11.00 Incontri-Dibattito con Gianfranco Goretti e Marco Reglia sulle politiche discriminatorie nei confronti degli omosessuali durante la seconda guerra mondiale. Si parlerà anche di Genetica e Sessualità, a partire dalle riflessioni di Magnus Hirschfeld, una delle figure dominanti nell’ambito della difesa dei diritti politici degli omosessuali. 

11.30 Presentazione Mostre Homocausto, a cura del Circolo Mario Mieli e di Arcigay, sull’approccio del fascismo all’omosessualità e sulla persecuzione delle donne lesbiche, con particolare attenzione anche alle discriminazioni effettuate nei regimi totalitari. L’esposizione sarà affiancata dall’omaggio pittorico Arte e Shoà  di 20 artisti sul tema della Shoà e dell’Homocaust, tra i quali si segnalano Eclario Barone, Franca Bernardi, Paola Casalino, Fiorella Corsi, Giorgio Fiume, Stefano Frasca, Vardi Kahana, Menashè Kadishman, Lughia, Rita Mele, Teresa Pollidori, Eliana Prosperi, Rosella Restante, Giovanni Liberatore, Teresa Mancini, Birgitt Shola Starp. 

11.30 Silenzi e Parole  Perfomance di Mimo Rorocchi con letture di Gabriella Tupone, Vittorio Hannuna. 

12.00 La scelta di Turing di Vittorio PavoncelloSpettacolo su Alan Turing, il noto matematico che permise di decifrare i codici crittografati dei nazisti (ENIGMA) permettendo così agli alleati di vincere la guerra e in seguito, a guerra finita, portato al suicidio perché omosessuale. Protagonisti Bruno Maccallini, Toni Garrani, Arianna Lazzaro e Cristina AubryMusiche di Enzo De Rosa,  Costumi di Toni Saracino, aiuto regia Stefano Frasca. 

13.15 -15.00 Proiezione dei filmGrune Rose di Dario Picciau, film-racconto omaggio a Richard Grüne, artista e testimone dello sterminio degli omosessuali sotto il nazismo, prodotto da Visions e Arcigay Firenze “Il Giglio Rosa“ su soggetto e sceneggiatura di Roberto Malini; Paragraf 175, opera diretta da Rob Epstein e Jeffrey Friedman su testo di Sharon Wood, narrata nella versione originale da Rupert Everett: uno straordinario documento tragico e commovente che ritrae 6 sopravissuti alla persecuzione nazista contro gli omosessuali. 

16.00 Incontri con Enrico Oliari, Angelo Pezzana, Rossana Praitano, Luigi Attenasio, Pupa Garriba, Imma Battaglia, Franco Grillini, Franco Siddi, Anna Foa, interverrà lo scrittore israeliano Yossy Levy  

18.00 Premio Teatro e Shoà, a cura del CeRSE Tor Vergata Proclamazione dei vincitori della II edizione e consegna delle targhe della Presidenza della Repubblica. 

18.15 La scelta di Turing di Vittorio Pavoncello (replica) 

19.15 I sogni e le pietre liberamente tratto da: “Se questo è un uomo” di Primo Levi –  Come una rana d’inverno” conversazione con tre donne sopravvissute ad Auschwitz di Daniela Padoan e “ Bent” di Martin Shermann, Bertolt  Brecth – con Giuseppe Grisafi, Francesco Magali, Raffaella Mattioli, Gloria Pomardi, Leonardo Sbragia, ideato e diretto da:  Marco Mattolini –Gloria Pomardi, drammaturgia:  Marco Mattolini, coreografie: Gloria Pomardi, costumi: Francesca Linchi, ambientazione scenica: Fabrizio Russo 

20.45 Il giallo e il rosa, composizione del Duo Neoklassic formato da Enzo De Rosa (pianoforte) e Kyung Mi Lee (violoncello)  

21.00 Nudo,  opera di Sylvano Bussotti su testo di Aldo Braibanti, interpretata dal soprano Monica Benvenuti  

21.30 Musica dell’Uomo di domani Francesco Lotoro e l’Ensemble Musica Judaica pianista Francesco Lotoro, soprano Anna Maria Stella Pansini, baritono Angelo De Leonardis, cantore Paolo Candido, chitarrista Leonardo Gallucci , Coro Diapente di Roma diretto da Lucio Ivaldi Antologia di musiche “concentrazionarie”scritte dal 1933 al 1945  

22.30 Eyn, tsvey…DreidelMarco Valabrega (violino) e Trio Dreidel con Ruth Ejzen (voce)Brani tratti dal loro ultimo lavoro di musica klezmer  IL GIALLO E IL ROSA è un’iniziativa realizzata con il sostegno della Provincia di Roma, Comunità Ebraica di Roma e Segretariato Sociale della Rai, con il patrocinio di Parlamento Europeo, Ambasciata di Israele, Ambasciata della Repubblica Federale di Germania, Ambasciata della Gran Bretagna, Regione Lazio, Provincia di Roma, Unione Comunità Ebraiche Italiane, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Università di Tor Vergata, Centro di Cultura Ebraica.

Di seguito alcune osservazioni di Sergio Rovasio, segretario Associazione Radicale Certi Diritti

Allo scoppio della prima guerra mondiale, Berlino aveva una quarantina di
locali gay, la vita per la popolazione lesbica e gay era tra le più floride
di tutto il mondo. Tuttavia, nella Germania dell’epoca, a causa dell’eredità
del regime prussiano, gli atteggiamenti e le inclinazioni omosessuali erano
regolate dal Paragrafo 175 del Codice penale che recitava testualmente:

“Un atto sessuale innaturale commesso tra persone di sesso maschile o da
esseri umani con animali è punibile con la prigione. Può essere imposta la
pena accessoria della perdita dei d
iritti civili”.

Tale articolo del codice penale era sostanzialmente inapplicato ma dopo un
mese dall’avvento del nazismo, fine gennaio 1933, vennero subito chiuse le
riviste e i locali per gay;  quando nel 1934 venne messa fuori legge l’ala
sinistra del partito nazista, guidata dall’omosessuale Rohm, la repressione
si fece ancor più violenta. Gli omosessuali furono i primi ad essere
perseguitati con la forza della legge che fino ad allora non era applicata.
Il famigerato Paragrafo 175 rimase in vigore fino al 1968 e le persecuzioni
di varia natura delle persone omosessuali continuarono fino a quella data
con oltre centomila processi anche dopo la fine della seconda guerra
mondiale.

La tragedia dello sterminio di milioni di ebrei fu accompagnata dallo
sterminio di zingari, omosessuali, malati di mente, tutte minoranze che in
qualche modo ‘disturbavano’ la formazione della ‘pura razza ariana’.

Gli omosessuali furono tra i primi ad essere perseguiti grazie ad una legge
che era già scritta quando arrivò il nazismo, anzi, fu rafforzata in chiave
più repressiva con integrazioni al Paragrafo 175 nel 1935.

Agli omosessuali internati nei campi di concentramento veniva assegnato il
triangolo rosa, alle lesbiche, considerate malate di mente, veniva invece
assegnato il triangolo nero, quello delle prostitute.

L’omofobia, oggi ancora diffusa in ambito legislativo, sociale e culturale
in molte parti del mondo ha, nel corso degli ultimi decenni, rimosso quasi
totalmente il ricordo delle vittime della ferocia del nazismo e del
famigerato Paragrafo 175.  Così la vita di decine di migliaia di persone si
è conclusa in terribili sofferenze e nell’oblio. Occorre accendere i fari su
questo lato oscuro della storia affinché la violenza dell’intolleranza,
dell’ignoranza, del buio della civiltà non si ripetano. E’ quello che con i
radicali tentiamo di fare ogni giorno con la nostra lotta nonviolenta, per
estendere i diritti a chi non ne ha, per proteggere le persone più deboli,
per permettere a ognuno di essere felice.

Grazie per questo giorno di commemorazione che onora ogni persona
perseguitata e sterminata solo perché diversa.