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Malaysia. Una Corte islamica emette una sharia contro il lesbismo

26 Ottobre 2008

Dopo due giorni di discussione su recenti casi di “giovani donne con comportamenti apparentementi mascolini e che esibiscono orientamento omosessuale”, il The National Fatwa Council della Malaysia ha pronunciato una fatwa contro il vestire e comportarsi in maniera mascolina e il sesso (e le relazioni) lesbische, come riferito dall’agenzia di stampa malese Berita Harian.

Il presidente del Concilio islamico, Abdul Shukor Husin, ha dichiarato che “ci sono ragazze che preferiscono comportarsi da maschi e vestire con abiti maschili […] Ancora peggio, alcune intrattengono tra loro rapporti sessuali”. Le ragazze che ammirano il modo di vestire, di comportarsi e di socializzare maschile, violano la natura umana e negano la loro femminilità.

 

In Malaysia il sesso orale e anale sono illegali, come pure l’omosessualità considerata contro natura, ma i rapporti sessuali tra donne sono ritenuti tecnicamente permessi dai giuristi perchè il codice penale non li vieta.
Il National Fatwa Council non ha giurisdizione civile, ma vigendo il parallelo sistema della Sharia ha giurisdizione sui cittadini di religione mussulmana. L’Islam è la religione ufficiale dello stato e più della metà dei 27 milioni di malesi è di religione mussulmana, anche se parrebbe praticarsi un Islam moderato.

L’art. 377 del codice penale proibisce la sodomia eterosessuale e omosessuale con pene fino a 20 anni di prigione, multe e fustigazioni.

L’art. 377A più specificamente punisce gli atti genericamente considerati “indecenti” tra uomini, con pene che arrivano a due anni di prigione.

Anche il cross-dressing è considerato un crimine violandola non precisamente definita legge contro la pubblica immoralità. Nel 1998 nello stato del Kedah furono condannati 45 travestiti da un tribunale islamico perchè avevano partecipato ad una sfilata di drag.
Anche la posizione dei transessuali è ambigua. Per i non musulmani l’intervento di riassegnazione del sesso è legale, ma dopo una sentenza del 2004 non è possibile vedersi riconosciuto legalmente il cambio di genere.

La fatwa stabilita dal Concilio il 23 ottobre 2008 sembra essere preludio all’introduzione di un divieto legale del lesbismo nel paese.
In generale il modo di vestire delle donne rappresenta una forte preoccupazione per le autorità religiose, che in luglio erano intervenute in una provincia dando delle linee guida che vietano l’uso del rossetto e dei tacchi alti.

Va ricordato che l’ex primo ministro e leader dell’opposizione Anwar Ibrahim è stato processato e condannato ben due volte per il reato di sodomia, anche se si ritiene che l’omofobia sia stata utilizzata a scopi politici per neutralizzarlo.